Progetti americani ed europei che sanno come sorprendere.
- In una fitta foresta
Polonia, 2020
Un uomo viene portato qui per identificare un cadavere. La polizia sostiene che davanti a lui c’è un amico d’infanzia, che per molti anni è stato dato per morto. Il protagonista decide di scoprire come questo sia possibile, perché il suo amico una volta è scomparso insieme alla sorella: probabilmente anche lei può essere ritrovata.
“In the Dense Woods” è un adattamento del romanzo “The Hollow” di Harlan Coben. Non sorprende che la serie abbia una trama molto complessa e intricata con un epilogo inaspettato. Come la maggior parte dei progetti europei girati per Netflix, “In the Dense Forest” piace per la bella regia e gli attori carismatici. Adatto a chi è stanco dei detective americani.
- Rimanere vivi
USA, 2004-2010
Un aereo precipita su un’isola sconosciuta. I passeggeri sopravvissuti cercano di chiedere aiuto, ma non ci riescono. A poco a poco iniziano a stabilirsi sull’isola e si rendono conto che tutta la loro vita ha portato a questo punto. Tuttavia, ci sono troppi misteri per capire cosa stia succedendo esattamente.
Nel corso di sei stagioni, gli sceneggiatori hanno inventato così tanti misteri che, nel finale, molti di essi vengono semplicemente dimenticati. Forse qualsiasi finale sarebbe stato una sorpresa per questa saga, ma quello scelto è stato un vero e proprio colpo di scena: non c’è da stupirsi che a molti fan non sia piaciuto.
- Maniac
USA, 2018
Annie Landsberg e Owen Milgrim, che non si conoscono, decidono di partecipare alla sperimentazione di un nuovo farmaco per il trattamento dei disturbi mentali. Tuttavia, gli eroi non si rendono conto degli effetti collaterali che le pillole provocano. A poco a poco, l’esperimento si trasforma in una vera e propria tortura.
“Maniac” in generale è una serie piuttosto strana, tanto che il finale si è rivelato appropriato. Allo stesso tempo, il progetto è amato non tanto per la trama, quanto per l’atmosfera e gli attori: nei ruoli principali Jonah Hill ed Emma Stone. Bonus – umorismo nero, che in “Maniac” è molto presente.
